Trieste: Stagione Lirica 2022/2023


LA PRESENTAZIONE DELLA STAGIONE LIRICA E DI BALLETTO  2022 2023 DELLA FONDAZIONE TEATRO LIRICO GIUSEPPE VERDI DI TRIESTE

 

 

La fondazione teatro lirico Giuseppe Verdi di Trieste ha presentato nel ridotto la sua prossima stagione lirica e di balletto.

 

 

Si è trattato di un momento importante per lo storico teatro del capoluogo giuliano perché celebrava la volontà di ripartenza, di superare le difficoltà non unicamente pandemiche, di ritornare al ruolo di traino culturale non solo per la città, ma per l’intero Friuli Venezia Giulia. 

Una funzione ricordata anche dall’assessore regionale alla Cultura, la dottoressa Gibelli, che con la verve e  l’ironia che caratterizzano spesso i suoi interventi, nel discorso iniziale  ha messo in evidenza come la cultura debba essere motore per la società ed ha sottolineato  come le istituzioni  regionali abbiano operato la scelta di sostenere con coraggio i teatri ed il Verdi in particolare,  visto anche come uno degli strumenti per l’integrazione territoriale .

Determinante, lo ha ricordato il Sindaco Roberto di Piazza nel suo intervento conclusivo, ma è stato ribadito da tutti coloro che hanno parlato, il contributo di  tutte le maestranze del teatro  che in un tempo complesso come quello pandemico hanno saputo fare corpo e permette in qualche modo il proseguimento delle attività.

Il primo cittadino, presidente della  fondazione,  ha riconosciuto il grande impegno dei vertici della fondazione ed ha appoggiato le scelte operate dall’ attuale gestione.

Quello che ha fatto particolare piacere  ai presenti, peraltro decisamente numerosi,  è stato il clima immediatamente instauratosi: garbato ma estremamente concreto,  dominato da un evidente senso di rispetto verso il pubblico, dalla consapevolezza  di dover dare delle risposte tangibili alle  domande di cultura, di non poter perdere altro tempo   se si vuole cercare di riavvicinare le fasce più giovani al mondo del melodramma.

Si è avuta la netta sensazione che il Sovrintendente Polo, nominato lo scorso anno e quindi di fatto alla sua prima stagione da vero protagonista, abbia studiato con grande meticolosità ed onesta attenzione la situazione di un teatro che conosce bene anche per aver militato, diversi anni fa, nelle fila della sua orchestra.

Ha saputo centrare diverse criticità,  che hanno radici antiche , e questo fa sperare che forse con una gestione coraggiosamente di qualità, che sappia ascoltare l’utenza e che abbia il coraggio di rinnovare e di guardare al futuro e non sempre e solo al botteghino, si  possono trovare quelle soluzioni che parevano impossibili in altri contesti.

 Si sono notate una certa disaffezione degli abbonati;  è emersa forte la protesta per  una calendarizzazione degli spettacoli che penalizzava il territorio; si sono ascoltate le richieste di titoli di spessore e di interpreti di valore; ci si è resi conto finalmente della  necessità di interagire con il territorio e con le istituzioni in modo nuovo, moderno, attivo, propositivo: per troppo tempo i teatri non hanno saputo andare oltre la loro specifica programmazione, dando prova anche di mancanza di coordinamento. Lo sforzo fa sperare grandi cose : il teatro ha rivisto la politica dei prezzi, abbattendo i costi per gli abbonati, introducendo nuove facilitazioni; ha organizzato gli spettacoli nei fine settimana, in modo da favorire una partecipazione molto più vasta ed internazionale; ha instaurato attive collaborazioni con il Politeama Rossetti, sede del teatro stabile del Friuli Venezia Giulia e con la società dei concerti; continuerà il decentramento, portando spettacoli a Pordenone ed Udine; proprio con il teatro Giovanni da Udine parteciperà alla produzione di ‘Don Giovanni ‘di Mozart.

Insomma una vera rivoluzione che speriamo nessuna voglia fermare .

Il direttore artistico , il Maestro Paolo Rodda, ha illustrato i vari spettacoli previsti.

La stagione viene inaugurata il 4 novembre con ‘Otello’ di Verdi, che manca da Trieste da dodici anni .

Come allora  la regia viene affidata al triestino Claudio Ciabatti, che, forte della sua esperienza internazionale, sicuramente confezionerà uno spettacolo elegante, tradizionale ma non scontato. Questo titolo vede un ritorno importante sul podio del teatro: il Maestro Daniel Oren, amatissimo dal pubblico triestino ed assente da molti anni. In alcune repliche si alternerà con Ivan Ciampa.

Il cast annovera importanti cantanti internazionali. Otello verrà cantato dal giovane Arsen Soghomonyan, un tenore conteso dai principali teatri internazionali, ma ancora poco ascoltato in Italia. Questa sembra essere una un’occasione da non perdere per accostarsi ad un talento che sta emergendo con prepotenza e per vedere uno degli spettacoli verdiani di più complessa messa in scena,

Si alterna a lui Mikheil Sheshaberize, tenore giorgiano formatosi artisticamente in Italia, che il pubblico triestino ha apprezzato sia in ‘Nabucco’ che , lo scorso anno, in ‘Tosca’.

Un altro nome di respiro internazionale è l’interprete di Desdemona : Lianna Horoutounian, soprano conteso dai principali teatri, che canta per la prima volta a Trieste.

Il complesso ruolo di Iago sarà di Roman Burdenko, baritono dalla potente vocalità  e recentemente passato agli onori della stampa per aver sostituito Domingo   afono durante il Galà a lui dedicato all’Arena di Verona. Burdenko conosce bene questa parte e sicuramente saprà segnalarsi per l’interpretazione.

A dicembre un titolo amatissimo : “La Boheme”, diretto da Christopher Franklin, direttore apprezzato dal pubblico nelle sue frequenti presenze triestine, in un nuovo allestimento, diretto  da Carlo Antonio de Lucia.

Protagonisti Lavinia Bini, recente apprezzata Micaela areniana; Alessandro Scotto di Luzio, presenza abbastanza frequente al Verdi e particolarmente brillante nel recente  ‘ Il Pipistrello’;  il potente Leon Kim, che aveva impressionato nella ‘Lucia di Lammermoor’ di qualche stagione fa  e  Federica Vitali, che a Trieste ha interpretato  ‘Madama Butterfly’ qualche mese fa.

Dalla fine di gennaio ritorna un altro titolo del grande repertorio: ‘Macbeth’, nell’allestimento pluripremiato di Henning Brockaus e la direzione di Fabrizio Maria Carminati.

Protagonista Giovanni Meoni, cui si alternerà Leon Kim, affiancato da una Lady di assoluto riferimento e che ritorna a Trieste dopo qualche anno: Silvia Della Benetta, che si avvicenderà con Gabrielle Mouhen.

Nel ruolo di Macduff un’altra promessa del melodramma : Antonio Poli, recente Manrico alla Fenice,  che nelle repliche avrà il cambio dal   triestino Riccardo Rados.

Dopo quasi quarant’anni ritorna ‘Capuleti e Montecchi’ di Bellini, diretti da Enrico Calesso, che è stato molto apprezzato  dal pubblico  della stagione sinfonica. Nel ruolo di Romeo si alterneranno un mezzosoprano conteso dai teatri di tutto il mondo, Metropolitan compreso, come Anna Goryachova e la sicura promessa l Sofia Koberidze. Nella parte di Giulietta la giovane Caterina Sala, che lo scorso anno ha cantato ‘Le Nozze di Figaro’ alla Scala e Olga Dyadiv, beniamina del pubblico giuliano.

La storia dei due amanti veronesi sarà anche al centro di ‘Romeo and Juliet’ , balletto di Prokof’ev propostdalla SNG Opera in Ballet di Ljubjana, nella coreografia di uno degli astri emergenti della danza: da Renato Zanella.

Altro nuovo allestimento : ‘Orfeo ed Euridice’, diretto dal giovanissimo Enrico Pagano , con una protagonista amatissima: il mezzosoprano Daniela Barcellona, che torna al teatro della sua città dopo aver incantato il mondo. A lei si alterna la brava Antonella Colaianni, professionista di grande respiro e sempre apprezzata. Euridice sarà Ruth Iniesta, che al Verdi è stata Elvira, Micaela, Gilda; si alternerà con lei Chiara Notarnicola, nome emergente del belcanto italiano. Completa il cast Olga Dyadiv, che in quest giorni è protagonista anche di ‘La Serva Padrona’, titolo fuori abbonamento  allestito pensando ai più giovani.

La stagione si conclude con la  ripresa di ‘Turandot’, con la regia di Garattini Raimondi , non più affiancato dalla Ricciarelli . Il cast, diretto da Jordi Bernacer, uno dei direttori più amati da   Placido Domingo, prevede Kristina Kolar, recente Tosca triestina, cui si alterna Maida Hundeling, soprano wagneriano dalle grandi potenzialità e che ha interpretato la principessa di ghiaccio a Pechino nel 2020 e che potrebbe rivelarsi una vera sorpresa; ritorna il Calaf applauditissimo  di Amadi Lagha, in alternanza con Sheshaberize; nella parte di Liù Ilona Revolskaya,  al suo esordio in Italia; Timur sarà interpretato dall’esperto Gabriele Sagona.

La campagna abbonamenti inizia il 15 settembre, prima con la riconferme e poi per i nuovi abbonamenti e prevede, come si accennava, interessanti novità che si auspica amplino il numero dei fedelissimi di questo teatro fondamentale non solo per il Nord Est.

 

Gianluca Macovez

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